L’agricoltura biologica: amore e passione per il terreno

L’agricoltura biologica: amore e passione per il terreno

Mercoledì 7 Giugno 2017 si è svolto nel nostro emporio il primo appuntamento della rassegna estiva “Siamo quello che mangiamo”, una serata dedicata all’agricoltura biologica: con noi c’erano Slow Food e il Professor Stefano Pescarmona, agronomo e docente presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, oltre che vignaiolo biodinamico del Podere Magia di San Polo (RE).

È stata una prima serata ricca di contenuti, curiosità e partecipazione, grazie al professore che ha saputo coinvolgere tutti i presenti trasmettendo la grande passione per il suo lavoro, per la terra ed i suoi prodotti.

Alla prima domanda rivolta dal professore al pubblico presente “cos’è l’agricoltura biologica?” è arrivata una sola risposta, una voce sottile ci ha dato un primo parere, situazione non rara questa – ci spiega il nostro ospite – raccontando un aneddoto simile accaduto con un’ottantina di agricoltori a cui fu fatta la stessa domanda e il responso che arrivò fu di 2 risposte su 80 potenziali opinioni.

Nel corso della serata capiamo meglio cos’è l’agricoltura biologica, un modello diverso dall’agricoltura convenzionale, dove non influisce tanto il metodo, quanto piuttosto la qualità, ben differente infatti risulta la qualità artigianale da quella industriale.

Il grande “sbilancio” si ebbe nel 1950 con la “rivoluzione verde”, un momento di grande cambiamento per l’agricoltura: vennero introdotti e applicati i principi dell’industria portando la meccanizzazione nei campi, sollevando quindi l’agricoltore da fatiche immani (questa si può considerare la più positiva delle scienze in azione), arrivarono anche la genetica, l’agronomia e la chimica che, con i suoi sali, sostituì i fertilizzanti naturali.

Non solo, nel 1960, fecero il loro esordio anche i pesticidi, prodotti di sintesi chimica, che per anni e anni vennero utilizzati in agricoltura in quantità eccessive.

Le scelte fatte in passate ci portano oggi in una situazione in cui parte delle fatiche fisiche sono state sostituite dalla meccanizzazione, grazie al progresso industriale, ma per altri aspetti – meno positivi – occorre fare delle riflessioni sui metodi della cura e della crescita della terra.

La lavorazione della terra, la cura stessa dell’humus sono il primo passo verso un’agricoltura biologica, fatta bene, “buona” e consapevole; immaginando il suolo come primo vero ponte tra il mondo minerale ed il mondo vegetale, il prendersi cura del terreno diventa quindi il primo passo del prendersi cura della vita.

Impariamo a nutrire il suolo, che è vita, con attenzione, discrezione, amore e passione, ricordandoci che la nutrizione è tutto nella vita e nello sviluppo della vita stessa.

 

Approfondimenti sul relatore: il Professor Stefano Pescarmona 

Stefano Pescarmona, agronomo, si specializza nel 1995 in agricoltura biologica e biodinamica e consegue la Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie a Firenze nel 2000.
Dopo diverse esperienze lavorative nel 2005 viene accolto come visiting scientist in Agroecology presso l’Universita’ di Berkeley in California. Da quel momento, grazie all’incontro e alla collaborazione con diversi personaggi come l’agroecologo Miguel Altieri, il fisico Fritjof Capra, il gastronomo Carlo Petrini e gli agronomi Claude e Lydia Bourguignon, matura la convinzione della necessità e dell’importanza di educare, oltre gli agricoltori, anche le giovani generazioni. Inizia così a lavorare come consulente in alcune importanti aziende vitivinicole e collabora con Slow Food al progetto “Orto in Condotta” riuscendo a formare piu’ di mille maestre nella gestione di orti ecologici didattici nelle scuole.
Nel frattempo inizia ad insegnare presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dove realizza quattro diversi orti e crea un innovativo percorso di formazione in Orticoltura Ecologica e Agricoltura Sostenibile.
Nel 2007 fonda l’azienda agricola Vinyer de la Ruca a Banyuls in Francia, per poi trasferirsi nel 2013 a San Polo d’Enza ed aprire una nuova piccola realtà vitivinicola: il Podere Magia.
Attualmente continua a svolgere la libera professione e ad esercitare il mestiere di viticoltore e produttore di vino.

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